"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Un fotografo giramondo residente in Toscana
La gente nell’acqua calda sta bene, le nuvole di vapore sembrano separare le persone dalla loro quotidianità per avvolgere in una dimensione di sogno. Offuscate dal vapore le persone sembrano un qualcosa d’altro rispetto alla loro vita “a secco”.
Nell’acqua calda delle terme la gente si rilassa, conscia delle virtù benefiche si lascia andare a pensieri, meditazioni, sorbendo sensazioni profonde .
L’uomo è anche un pò buffo scoprendo i propri difetti fisici, circondandosi di accessori come ciabatte ed accappatoi che fanno da contorno all’esperienza delle acque.
Nell’acqua calda delle terme tutti sembrano uguali e me l’ha confermato questo mio viaggio attraverso le zone termali nel mondo. Iniziato tanti anni fa intorno ad una semplice intuizione sortami quando anch’io ero immerso nell’acqua delle terme slovene a Catez. Era vacanza in compagnia, mai fatta prima di allora in quel modo, in tanti amici e alle terme.
Lo vidi, l’uomo moderno a contatto con un tempo altro, vicino a quel qualcosa di profondo di cui il benessere dell’acqua calda favorisce l’emersione. Pensai di “fare” qualcosa in fotografia senza sapere bene cosa. Uno di quei progetti a lungo termine che molti colleghi facevano ma che per me è stata la prima volta.
Erano gli ultimi giorni dell’anno 2004, il successivo fu per me di grandi cambiamenti, da travel photographer che produceva solo destinazioni accessibili al turista, mi trasformai in un fotogiornalista molto più completo. Iniziarono i viaggi in Sudamerica ed iniziò anche questo progetto.
Vivendo in Toscana ci furono un paio di viaggi a Saturnia, le terme selvagge, in inverno, dentro e fuori dall’acqua. Poi a Petriolo, quando avevo saputo che c’era la neve tutta dintorno…che però se ne stava già andando.
Durante il mio quarto viaggio sudamericano, che durò 9 mesi in cui dall’Ecuador arrivai fino alla punta estrema continentale argentina, li in Ecuador scoprii una cultura termale a ridosso dei vulcani, nativi ed ecuadoriani di città a mollo sotto la pioggia nelle piscine di Papallacta, che in lingua quichua vuol dire “padre terra”.
Tornai anche nell’”acquapark” di Catez da dove tutto cominciò e la cui unica differenza rispetto ad altri parchi acquatici era di avere acqua termale.
Persone cordiali e collaborative e sei diverse piscine in varie parti del paese, dove l’aspetto meditativo si alternava alla festa più o meno per turisti.
Dopo tutti questi viaggi, posso dar per veritiera la considerazione che fece la signora Valerie Theveniaud-Violette, del reparto fotografico di Le Figaro vedendode questo mio lavoro
Attraverso questo progetto si vede l’universalità dell’essere umano, il suo essere uguale una volta spogliato della propria quotidianità