"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Un fotografo giramondo residente in Toscana
In fotografia uno storytelling deve riportare tutti gli elementi dal quale è composto, bisogna cercare di raffigurarli in maniera coinvolgente, incluso rendere spettacolare un gesto banale. Per farlo il fotografo deve conoscere gestire la composizione ed aver padronanza della tecnica fotografica, compreso l’uso del flash
Quando lo scoprii ero al primo anno di residenza nel paese, come A.I.R.E , l’anagrafe dei residenti all’estero. Ma ero al sesto viaggio in sei anni in quel continente dove poi vissi per altri tre e mezzo.
Mi ero reso conto che era una buona idea per un fotoreportage. Poi infatti riuscii a pubblicarlo in Peru, Colombia, Francia, Stati Uniti e Austria.
Il tema rientrava in un mio viaggio sulle Ande lungo il Qapac ñan, la rete stradale incaiche adesso patrimonio UNESCO. Vi era inseribile anche quella che passava per quel ponte.
Sapevo che avrei dovuto presentarmi al sacerdote andino l’autorità comunitaria alla quale ufficializzare la mia posizione. Fu difficilissimo, appena arrivato nello sperduto abitato di Quehue, rintracciarlo.
La zona era la classica montagna povera, infrastrutture e mezzi ridotti al minimo indispensabile e distanze enormi.
Mi ci accompagnarono le figlie, aspettarlo sulla porta di casa. Lassù i cellulari non avevano campo, ma le ragazzine avevano in mano costantemente quei Nokia 3310 ritirati dal mercato sette anni prima .
In più, questo signore non si rivelò disponibilissimo con me, cercò da subito di crearmi delle difficoltà, motivando la gelosia dei suoi vicini ed altre motivazioni risibili.
Cinquanta Nuevo Soles ( 12 € ma nel paese, specie nei villaggi montani, il potere d’acquisto potrebbe esser paragonato a 25 € ) bastarono a fargli passare le paranoie.
La colpa di abituare la povera gente a farsi pagare è delle televisioni, che arrivano e comprano tutto e tutti.
E’ normale per un fotoreporter che lavora in viaggio in luoghi lontani trovarsi davanti ad azioni mai viste prima. Non c’è tutorial o racconto che valga tanto quanto darsi qualche minuto per osservare.
Scelsi la posizione dal basso per enfatizzare, aiutato dal mio Nikkor 17-35 f 2,8. C’era quel cielo velato antipatico frequente sulle Ande. Il sole non appariva mai del tutto, era tutta una variazione di intensità dietro le nuvole. Lassù a quattromila metri la luce è dura sia diretta che velata, l’ideale sarebbe lavorare sempre all’alba o al tramonto.
Un flash usato in maniera non intrusiva aiuta. L’evoluzione tecnologica in fotografia digitale è fondamentale. Il display LCD permette la valutazione immediata del risultato. La modalità TTL dosa il lampo in relazione all’illuminazione propria della scena… è un tentativo della macchina di equilibrarla attraverso l’illuminazione flash che quasi sempre funziona.
Dopo alcuni scatti in cui attivavo il flash quando la luce era troppo forte e lo disattivavo quando la nuvola era più densa, optai per nascondere il sole dietro al soggetto e giocoforza dovetti sdraiarmi per terra. Il grandangolo amplifica i piani e il personaggio mi sarebbe risultato maestoso.
Senza assistenti si deve tenere in una mano la fotocamera e nell’altra il flash che ha un cavo lungo un metro. Le mie Nikon sono autofocus dal 1995, no problem, posso scattare e con una mano sola.