"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Un fotografo giramondo residente in Toscana
A Filadelfia le gente ci ride sopra scoprendo che gli Italiani credono che i mennoniti siano dei bigotti che rifiutano automobile, luce elettrica e modernità in generale.
Etichettare è facile:
” I mennoniti ?” , “Chi?”
Domanda classica
“Qualcosa di simile agli amish del film Witness, il testimone“
Risposta facile.
In quel film si sente parlare uno strano tedesco,
In mezzo al Sudamerica ispanofono vivono varie decine di migliaia di “bianchi” madre lingua tedesca. Parlano spagnolo con accento mitteleuropeo e spesso dichiarano di non conoscerlo bene.
Aggiunge che i primi coloni installatisi a fine anni venti, non si curavano, perché morte e malattia erano volontà divine. Poi tutto è cambiato.
gli amish sono una derivazione dei mennoniti; in quelle tre colonie ci sono ben tre diverse chiese mennonite, con piccole differenze fra di loro.
Originano dallo scisma luterano. Il nome deriva da Menno Simmons, profeta del battesimo di fede, in età consapevole. Si “ribattezzavano”, venne considerato sacrilegio e la chiesa romana rispose con persecuzioni e martirii. Loro reagirono con la non-violenza, semplicemente migrando.
“Quanto ancora durerà questo mondo tranquillo creato dai nostri padri?”
si chiede Johan il sorvegliante della pompa di benzina di Loma Plata: “In quale terra potremmo andare adesso?”…
Arrivarono dal Canada, con in mano la Bibbia e con i piedi ben saldi a terra. Nuovi terreni da coltivare e una nuova vita da cominciare; rifuggendo quel conservatorismo che tuttora li etichetta.
Loma Plata ha festeggiato nel 2017 i suoi novant’anni dalla fondazione.
Caterina la grande, zarina di tutte le russie, nel 1788 aveva favorito la loro immigrazione nel paese. Il libro “Conoscendo i Mennoniti” di Cornelius Neufeld riporta belle stampe di collegi ed istituzioni nei villaggi dell’Ucraina. Anche laggiù, avevano creato un mondo.
Che cozzò contro la rivoluzione russa.
Pedro Friesen, che viveva nell’Altersheim (ospizio) di Filadelfia, ricordava qualche parola di russo. Più chiaramente ricordava la fuga lungo il gelato fiume Amur, verso la Cina. Scappando “dal comunismo”. Attraversarono una Cina non ancora maoista, attraverso mezzo mondo arrivò in Paraguay per fondare accanto a Loma Plata, la colonia Filadelfia. Altri rimasti in Russia e furono rimpatriati dalla Wermacht e a fine guerra raggiunsero la zona fondandone, Neuland, nuova terra.
Dove unione sta per cooperativismo, che supportato dalle capacità agro-zootecniche proprie mennonite ha generato un grosso business nazionale.
Cooperative come Fernheim, Neuland e Chortizer uniscono migliaia di persone fra soci e dipendenti. Gestiscono molteplici attività collaterali oltre al settore latteocarnico.
Nascosto fra gli arbusti della periferia di Filadellfia c’è un caseificio che non ha nulla da invidiare ai caseifici svizzeri. Vi lavorano indigeni e coloni, tutti in abbigliamento antisettico, giornalmente confezionano latte UHT, yogurt e “quartirolo”, per tutto il Paraguay.
L’arachide è prioritaria poiché dallo snack fino all’olio di semi può rendere. La Fernheim è specializzata in questa lavorazione. Oltre ad avanguardistici laboratori per il controllo qualità ha una linea di selezione manuale dove ottantaquattro operaie indigene separano i semi integri da quelli rotti che invece di snack diverranno mangime.
Le mandrie , i grossi capi Brahma, Sant Gertrude, Hereford e Frisona sono una costante della campagna locale. Vagano libere in grandi spazi recintati e selvaggi, acqua e ripari ombreggiati le fanno avvicinare agli impianti di mungitura automatizzati. Il latte finirà in recipienti collettivi e il camion della cooperativa lo convoglierà ai caseifici.
Il bestiame da carne dev’essere movimentato per il mattatoio come per altri pascoli. Al corral, si suddividono i capi, si marchiano a fuoco , si pesano. Lavoro abbastanza artigianale in cui spesso servono frusta e cavallo.
L’asta taurina è un servizio cooperativo per la conservazione della razza. E’ un evento dove si vedono facce da cowboys vecchie e giovani, stivaloni ed immancabili thermos per il terere . Mentre in battitore d’asta in plattdeutsh guida il gioco. Una cinquantina di animali in mostra, nessun invenduto..e tutti a un po’ più del doppio della base d’asta.
Un documentario degli anni 80 parla di come li abbiano “civilizzati”. Associazioni come ASCIM e FIDA nacquero per cooperare con loro in assistenza agrotecnica e microcredito agrario pianificato di concerto. Cesar Lenzig, responsabile FIDA di Yalve Sanga (villaggio centrale di questa partnership) parla di prestiti super agevolati. “Devono però essere sempre gestiti dagli alemano-paraguayos”. dice. Troppo denaro tutto insieme da alla testa, dice.
Forse sta qui la sottile differenza con le comunità conservatrici…..
Impensabile che l’ufficio turistico di una città belga, italiana o canadese includa fra i propri luoghi visitabili la “casa di riposo”. Nelle colonie è l’esatto contrario, le Altersheim sono nella promozione turistica !!!! Come il supermercato e lo yogurt.
In virtù dei contributi pagati nell’arco della vita ogni colono oltre i settant’anni ha diritto gratuito all’Altersheim. L’accoglienza è di tre tipologie, l’autosufficiente, l’assistito saltuariamente e il degente. Se il primo, in coppia o in vedovanza, ha la sua bella normale casetta all’interno della struttura, le altre due tipologie hanno i propri spazi tecnicamente più adatti. Tutti quanti però vivono insieme, vicini a medici e infermieri, molto diverso dall’invecchiare in fattorie isolate.
Altro vanto delle colonie è l’assistenza al disabile. Per ragioni genetiche è presente la sindrome di Down, ci sono programmi appositi, laboratori di falegnameria e cucito…
I tre insediamenti hanno “caratteri” diversi. Loma Plata è città industriale, Neuland è un tranquillo borgo di campagna, Filadelfia ha eleganza. Tutti hanno al centro la sede della cooperativa. Edifici dall’aspetto sobrio che contengono un supermercato, frequentato indifferentemente da indigeni e germanici.
La cooperativa possiede anche una libreria, quella della Fernheim è solo in tedesco, macompleta di biblioteca e molto frequentata. Di fronte, lungo l’avenida Hindenburg c’è quella in spagnolo, “El mensajero”. Vende anche artigianato indigeno, i titoli sono un decimo di quelli in tedesco. A Neuland funziona solo quella in tedesco. A Loma Plata c’è pochissimo in spagnolo.
Filadelfia e Neuland sono state fondate da coloni provenienti dalla Russia dove i loro progenitori erano arrivati nel 1788 ! ! !
Uno dei primi sforzi delle colonie fu formare insegnanti, investire in istruzione. Adesso ci sono addirittura tre istituzioni educative intercoloniali di specializzazione: una in formazione professionale, dall’agraria alla meccanica, una in pedagogia ed un’istituto alberghiero. Visitando quest’ultimo, “Hogar y Nutricion”, si nota che
Nel collegio di Loma Plata, una minoranza di alievi paraguayani è perfettamente integrata con la moltitudine dalla chioma bionda.
Il culto mennonita però si è diffuso fra i latini e gli indigeni, ognuno lo pratica per conto proprio. Se un’attività giovanile dell’Iglesia Mennonita Shalom di Filadelfia trasuda di quel sanguigno latinoamericano fatto di orazioni con tutto il sentimento, balli e canti a squarciagola, in una delle quattro chiese senza nome del centro i loro coetanei “tedeschi”, nello stesso momento, assistono compostissimi ad una conferenza, alla fine della quale ci sono dolcetti, terere, due chiacchiere, poi tutti si dileguano.
La fede è generalizzata, anche se il direttore del museo di Filadelfia dice che il progresso ha creato il “mennonita non praticante”
Nel nome di Menno….Se gli anziani dell’Altersheim lo seguono in videocollegamento , le chiese sono piene. L’abito buono è d’obbligo, la famiglia si presenta al completo, il pastore è un laico che ha studiato teologia. A Filadelfia c’è il coro maschile, a Neuland , colonia di amanti della musica, si canta accompagnati da basso elettrico ed arpa paraguayana.
La parte iniziale è per tutti, “l’ingegno tedesco” ha inventato anche un’area acusticamente isolata per far assistere quelle famiglie coi figli piccoli e chiassosi. Ogni chiesa ha altre strutture dove fare la scuola domenicale, a metà funzione la famiglia si divide ed i bambini fino a undici anni si spostano verso una catechesi adeguata all’età.
Tutti rincasano e le colonie divengono silenziosissime. E’ il momento del riposo settimanale, dello stare in casa, del riacquistare energia per riprendere l’indomani alle sette, orario di colonia, a mandare avanti quella civiltà nel deserto che i loro padri iniziarono a creare quasi un secolo fa con la Bibbia in mano e i piedi saldi a terra.
Nel nome di Menno