Negros y Blancos COLOMBIA

Negros y Blancos. In Colombia il primo Carnevale dell’anno
Negros y Blancos
Una “picadica”? giorno dei neri, cinque gennaio.© Federico Tovoli Photojournalist

A Pasto, nella Colombia meridionale in Gennaio è già Carnevale. Il calendario liturgico non c’entra. La festa dei Negros y Blancos che inizia il 31 di Dicembre è un baccanale lungo cinque giorni. 

Il colombiano Negros y Blancos, il primo Carnevale dell’anno èi una tradizione  dei tempi delle “haciendas”, quando i padroni concedevano alcuni giorni liberi ai loro subalterni, schiavi africani inclusi. 

Oggi, con molta di autoironia tutta la città festeggia in strada il suo evento dell’anno. 

il Blancos y Negros è cosi importante che una piazza si chiama “del Carnaval”,come e il viale delle sfilate. Pasto è la prima città colombiana oltre il confine ecuadoriano di Ipiales. E’ sonnacchiosa ma a San Silvestro si sveglia con una sfilata di carri allegorici come a Viareggio. Meno elaborati ma ugualmente caustici, raffiguranti personaggi negativi e malefatte dell’anno vecchio. 

Percorrono tutta la città circondati  da bande e saltimbanchi. Lungo le strade appaiono strani pupazzi di cartapesta, molto simili agli abitanti. Come da tradizione locale, l’anno si saluta bruciando un “vecchione” somigliante a qualcuno. Sarà l’unico evento nonché privato, della notte di trapasso. 

Negros y Blancos
Durante la parata dei bambini il due gennaio. © Federico Tovoli Photojournalist

Molto bello passeggiare in plaza Nariño il pomeriggio di Capodanno. Pasto ebbe un ruolo nell’indipendenza nazionale e tutto quel che è di storico è li intorno alla piazza. La gente si siede nei caffè all’aperto. Birra Club Colombia in abbondanza, Cumbia e Vallenato  e si balla anche fra i tavoli.

La vera festa inizia il due Gennaio con la sfilata “de las colonias”. Gli abitanti non originari di Pasto sfilano con costumi, tradizioni, gastronomia e cultura dei luoghi di provenienza, con molta creatività e belle coreografie multicolore, in corteo fino a sera. 

L’allegria regna sovrana e fra il pubblico spuntano certi spray che sparano un sapone simile alla schiuma da barba, nascono sfide all’ultimo spruzzo. 

Il giorno dopo è il Carnavalito cioè quello dei bambini, coi costumi più fantasiosi e le coreografie più giocose, ogni gruppo ha il suo carro allegorico a  misura di bambino. 

Si narra che Il 04/01/1939  ci fosse una sfilata equestre promozionale per il Carnevale. Apparve una famiglia di emigranti arrivati dalla regione di Antioquia. Padre, madre, figli, servitù, bagagli e suppellettili, i Castañeda. Sembra che furono direttamente inclusi in sfilata. Il quattro gennaio è dunque il  giorno dedicato a quella famiglia e occasione per portare in piazza gli anni quaranta, con allegria carnevalesca. Giovani sfilano sottobraccio in costume d’epoca dandosi arie di snob, altri scherzano col pubblico usando modelli di radio a galena. Finte studentesse posano per foto ricordo sorreggendo una lavagnetta di un’addizione sbagliata. Altre comparse vestite da infermiere inscenano un parto. Le prostitute, uomini in guepière con maschere orribili, cercano di  adescare.

E’ festa, il pubblico è coinvolto, chiassosamente si da battaglie a colpi di schiuma… 

Segue il giorno dei neri. Il cinque Gennaio gli africani uscivano cantando e ballando e dipingevano di nero la faccia dei passanti. Rimembrando quei tempi ia gente di Pasto esce munita di fondotinta nero e propone al passante “una pintadica” ( una pitturatina) mostrando un dito intinto nel color nero. Ognuno va poi per la sua strada con uno sbaffo nero in più sul viso e chi si rifiuta viene amichevolmente assalito e “annerito”…e girano per strada gruppi di “falsi neri”. 

La musica di quel giorno è black 

In molti angoli delle ci sono “punti vendita” di sacchetti di polvere bianca, si direbbe gesso o farina….quella stessa polvere ricoprirà la città il giorno dopo, quello dei bianchi.

Giorno d’Epifania e tutte le feste se ne van via

..gran finale del Carnaval, con vere e proprie battaglie  a base di  polvere bianca ovunque. Tutti hanno in mano il loro  sacchetto e qualcuno s’è attrezzato per spararla con fucili ad acqua riadattati.

Fra una nube e l’altra si balla, poi arriva la sfilata finale e sei chilometri di percorso  vedranno per tutto il giorno i figuranti in pose e coreografie ancor più fantasiose ma soprattutto altri  carri autentici ed enormi, coloratissime opere d’arte. La fantasia  avvolge la città fino a notte  quando tutto si acquieterà fino al 31 dicembre prossimo venturo. 

Negros y Blancos
La lunghissima parata finale è un’ode alla creatività.© Federico Tovoli Photojournalist

Siti utili

https://www.turismopasto.gov.co

https://turismo.nariño.gov.co

https://www.lonelyplanet.com/a/nar/52cac27f-de3a-4928-80c1-fed82f251850/363333

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