Lei balla da sola.Una lettura originale della storia

Lei che balla da sola. Una lettura originale della storia.

Apparentemente la ragazza sembra ballar da sola in mezzo ai tanti, apparentemente sembra spaesata ma è solo una lettura originale della storia.

Un po’ Madrid e un po’ Milano, Buenos Aires, vecchia Europa nel nuovo mondo. Un posto vivo e culturalmente frizzante, dove poi mi son recato varie volte per lavoro. 

Resta la capitale sudamericana che mi piace di più, sarà perché fra storie di desaparecidos, madres de Plaza de mayo, emigrazione italiana, Evita e tango è una di quelle città di cui tutti sanno qualcosa. 

Sarà perché è stata la mia prima giornata di Sudamerica, nel Luglio 2005 e lo seppi circa sei settimane prima . Per raggiungere Lima comprai un biglietto Areolineas con diciotto ore di scalo li. Ore che per me iniziarono con una colazione al  Tortoni, fascino liberty del nuovo mondo. Proseguirono a zonzo per Puerto Madero e tutto il microcentro.

Quando fai un ritratto di città cerchi di approfondire varie componenti. Non si può parlare di Buenos Aires senza infilarsi nel mondo del tango. 

Si, il tango è un mondo del quale i ballerini che si esibiscono per strada a La Boca o nel Microcentro, gli spettacoli di tango quasi acrobatico della tangueria Quebrandi, sono solo una parte.

Ci sono le orquestas tipicas, la Fernandez Fierro ha addirittura il suo proprio locale. Ci sono le milongas, fra cui la Glorieta de Belgrano in cui si balla di domenica sera.

E poi le tante e poi tante scuole di tango, perché è una musica da ballo con le sue regole.

Nell’illustrare questo aspetto scelsi sia un café del centro dall’arredo liberty che

La Viruta tango club, nei sotterranei del Centro Culturale Armeno, la più grande milonga del paese.

Imparare a ballare il tango è una delle ragioni per un viaggio nella capitale argentina. Non è difficile, specie nella stagione delle ferie estive nell’altro emisfero, che queste lezioni siano affollate di stranieri.

Turisti in visita che per le prime volte si cimentano con  la salida basica

Gli insegnanti, un uomo e una donna, ballavano magnificamente ed avevano la voce autorevole da insegnanti. In spagnolo che probabilmente tutti capivano o cercavano di capire. 

Io come sempre dovevo trovare l’immagine chiave, anche perché non era un servizio sul tango ma sulla città. Quindi giocoforza ci volevano foto che sorreggessero bene il concetto.

Perché magari, solo per il tango, ne sarebbe bastata una per una scuola, un’altra per uno spettacolo e una per i ballerini per strada a la Boca.

Oltre a trovare la fotografia simbolo c’era anche il problema di non intralciare. Quella sera al Viruta c’era veramente tanta gente.

Me la risolsi come mi capita raramente di fare. In piedi su una sedia, col 50 mm Nikkor f 1,8 che montato sulla Nikon D300s, per fattore di conversione diventa 75 mm…

Un piccolissimissimo tele buono per i ritratti.

Ho un feeling particolare con quella lente, ne ho cambiate due in trent’anni senza notare particolari variazioni di prezzo. Ha una bellissima incisione e una gran luminosità. 

Adesso me l’ha un po’ surclassato il Nikkor 24-70 f 2,8 AF ED. Finché ho avuto il 17-35 f 2,8 montato su full frame e sulla APS l’80-200 Nikkor f 2,8 che per conversione diventava 120-300.

Il 50 mm da 147000 Lire nel 1990 e da 142 € nel 2010 era la giusta focale intermedia.  E’ ancora nella mia borsa. 

Li nella milonga più grande della città fece il suo dovere egregiamente. Gli exif di questa foto mi dicono 3200 Iso, bilanciamento automatico, f 2,8 e 1/80.

Iluminazione perfetta e da quella distanza un diaframma aperto mi consentiva di isolare un piano senza però perder la percezione degli altri. 

Il maestro chiese agli allievi di assumere la posizione dell’accompagnante, quella del cavaliere, e muoversi al ritmo della musica, in pratica iniziare ballando da soli.

Chi già era un po’ pratico avrebbe potuto formare una coppia.

In molti pochi si misero a ballar da soli, una fu questa ragazza che vidi sotto una luce più forte. In mezzo ad altre persone che ballano in coppia sembra fuori posto. Anche per un’espressione preoccupata che forse era solo concentrazione per rispettare i passi, seguire la musica e l’immaginaria dama. 

Una fotografia di questo tipo incuriosisce poiché ci si chiede ancor prima di legger la didascalia quali siano le ragioni di una lei da sola in quella posizione in mezzo ad una pista. Un aspetto meno noto del mondo del tango. una lettura originale della storia
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