La terra promessa.

La terra promessa. I loro antenati arivarono in questa valle della Selva Centrale  Peruviana nell’estate del 1859, dopo innumerevoli peripezie e ben due anni di viaggio dalle loro terre d’origine, il Tirolo e la Mosella. 

Fondarono Pozuzo, scegliendo un fiume secondario come confine fra le proprietà dei tirolesi e quelle dei tedeschi, della Mosella. Questi ultimi chiamarono il loro abitato  Prusia, nome dell’epoca del loro stato di provenienza. Gli altri fondarono La Colonia, a tre chilometri di distanza. la terra promessa era realtà.

La terra promessa
The bell tower of the new parish church of Prussia, could easily be mistaken for any one of a mountain village. © Federico Tovoli Photojournalist
Costruirono case nell’unico stile che conoscevano, il mitteleuropeo, anche le chiese le edificarono come a casa loro. Si dimenticarono per sempre il freddo, in quell’Amazzonia li popolata solo da pochi indigeni impararono a sostuitire il grano col granturco. Dissodarono la terra, cominciarono ad allevare le mucche. 

Risalivano le Ande a piedi  su sentieri impervi per andare a vendere i loro prodotti.La terra promessa era complicata.

Poi scoprirono altre terre coltivabili e se ne impossessarono. Nacque così Oxapampa, terra fertile per pascolare il bestiame. Un altro tedesco proveniente dal Cile, una generazione dopo, impiantò il caffè in una zona che chiamò VillaRica, come la città cilena da cui proveniva. Altri pozuzini vi si stabilirono e il caffè divenne il nuovo business degli intraprendenti austro-tedeschi

La carrozzabile ha raggiunto la Colonia solo nel 1974. Questa la ragione chiave per cui a Pozuzo, a Oxapampa e in maniera minore a VillaRica  , gli abitanti hanno tutti nomi tedeschi e sono alti, biondi e con gli occhi azzurri, nonché cittadini peruviani da quattro generazioni. 
La terra promessa
People from Pozuzo. The Schaus family, with a departed family member.© Federico Tovoli Photojournalist

Sono ancora nell’anima coloni, allevatori e contadini  conducono una vita semplice e dura, hanno mantenuto elementi ed usanze della lontana madrepatria, hanno grandi progetti in atto e guardano al futuro in maniera positiva.

Attraverso la fotografia intesa come racconto per immagini e la narrazione scritta circa la mia esperienza in quei luoghi, questo ebook è un viaggio alla scoperta di un angolo d’Amazzonia fuori dalle rotte del turismo internazionale. 

Questo ebook è stato realizzato in collaborazione con la casa editrice Crowdbooks, presto ci sarà anche una versione cartacea.

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