"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Il museo è un posto che si basa sulla staticità. Usare sapientemente il mosso porta a vivacizzare il tutto.
Che sia di arte, di storia, di paleontologia , di scienza e tecnica, che sia su un personaggio locale o un sito archeologico i turisti ci vanno. Alle città conviene pubblicizzare e al fotogiornalista tocca il gravoso compito di vivacizzarli.
Visitare il Museo del Oro di Bogotà è un’esperienza totale. La casa di Goethe a Weimar è una passeggiata in un mondo antico dai colori pastello.
Nei musei moderni c’è il bookshop, la cafeteria, l’area workshop spesso per soli bambini. Però resta il concetto di staticità.
Ovvero, magari tornando a Bogotà dopo sette anni da quando feci le foto in quel museo potrei trovarlo cambiato. Sicuramente non ci troverei esposto un indigeno dell’epoca della conquista, vivo e vegeto a forgiare oro. Wolfgang Goethe non è che risorge dalla tomba e va nella casa di Frauernplan a sistemare le carte sulla scrivania.
Il fotografo che lavora per le riviste di viaggio ha il compito di rappresentare al meglio anche questa parte del suo storytelling tematico. Il lettore dovrebbe potersi identificare con quel tipo di immagini, se c’è pubblico riconoscibile come turisti è meglio. Una forma implicita di comunicazione pubblicitaria, in altre parole.
Certo, tutt’oggi il museo incassa anche di merchandising, dalla tazza da caffè americano al catalogo illustrato tutto fa brodo per generare introiti. Ma quel tipo di divieti erano rivolti a una potenziale concorrenza sleale che all’epoca del rullino aveva bisogno di flash e cavalletto per fare una foto “professionale” .
Sorvoliamo sui riflessi di luce nelle teche ( talvolta vedere un quadro equivale a specchiarsi per rimettersi a posto i capelli ) e bounce di flash…
Da quando gli smatphones son diventati di uso comune, ho visto gente inquadrare a filo della cornice e scattare. Gente passare da una stanza all’altra tenendo lo smartphone davanti al viso e scorrendo lungo i quadri in evidente carrellata.
Ma a chi vuol fare un lavoro serio tocca chieder l’autorizzazione, talvolta negata per diritto d’autore o mercanteggiata per lo stesso motivo.
Però il museo non è l’istituzione in cui mi son trovato peggio nel mio lavoro, son più quelli che mi hanno aperto le porte perché “ci fa pubblicità” di quelli che hanno sollevato problemi.