Fotografare dall’alto

Un modo di raffigurare un paesaggio è fotografare dall’alto, prima del drone si faceva da un punto alto. Apparentemente semplice combinando vari fattori

Nei corsi di fotografia che regolarmente tengo capita l’allievo che mi mostra con molta delusione le foto delle vacanze. Di solito si tratta di paesaggi, fatti semplicemente alzando la fotocamera e premendo l’otturatore. Nessun criterio insomma. Specie. nel fotografare dall’alto.

Quelli che arrivano a capire che non posson dare la colpa al settaggio della macchina si perdono in una incomprensione generalizzata, manca loro quel perché. Specie se si tratta di fotografare dall’alto.

Sul depliant, sulle riviste, nelle agenzie le foto son cosi belle e invece a loro vengono male. 

Uno dei consigli che mi sento di dare quando parlo di composizione è trovare un elemento di invito al paesaggio. Qualcosa da mettere in primo piano . Uno scoglio, un albero, un cespuglio fiorito, una croce, uno stupa o un cartello stradal.

Insomma un elemento che costituisca un potenziale invito a proseguire la visone verso il paesaggio più lontano.

Specie quando si tratta di fotografare dall’alto, in mancanza di questo elemento non ci son problemi. La foto rischia di divenire insignificante.

Il buon risultato di una fotografia è una combinazione di elementi che “assemblati” in una determinata maniera rendono l’insieme piacevole all’occhio.

Qualsiasi messaggio che il fotografo ha voluto dare attraverso quella specifica immagine si regge su questa combinazione. 

Questo accade in ogni tipo di ripresa, incluso quella col drone, mezzo da me mai usato quindi chiudo la parentesi.

Non si può proseguire questo argomento senza alcuni esempi pratici del fotografare dall’alto.

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