"Nessuno nasce IMPARATO
anzi...
TUTTI STIAMO IMPARANDO"
"Nessuno nasce IMPARATO
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TUTTI STIAMO IMPARANDO"
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Un fotografo giramondo residente in Toscana
Abel il Cocalero, ossia coltivatore di coca delle Yungas (Bolivia)
Questa è la fotografia di apertura del mio reportage sulla coltivazione di coca tradizionale in Bolivia. Fu una delle ragioni del mio primo viaggio lì nell’estate 2006.
..sono un prodotto altamente energetico ed hanno una forte connotazione antropologica nelle Ande centrali.
primo presidente “indio” della Bolivia. Con molta difficoltà e contraddizioni nel decennio a seguire portò stabilità in un paese difficile.
Grazie a ciò stava prendendo piede una battaglia politica sull’incremento delle produzioni a base di foglia di coca. Per contrastarne la coltivazione destinata alla trasformazione in cocaina.
Da storyteller, la narrazione la devo fare il più possibile estesa e con un chiaro inizio. In questo caso la coltivazione era l’inizio.
Abel il Cocalero, ossia, Abel Alarcon, sindacalista coltivatore e la sua famiglia furono i miei soggetti a Chulumani, nelle Yungas sud. Condivisi con loro le giornate del raccolto e tutto il processo di elaborazione fino al mercato di Villa Fatima nella capitale, dedicato alla coca e punto di incontro fra coltivatori e commercianti.
La fotografia è un stata scattata in un momento di “trapasso”. Abel il Cocalero stava contemplando il suo raccolto prima di trasportarlo al mercato. Quel pesante sacco era addossato ad una porta di una stanza dove l’unica fonte di illuminazione proveniva dalla finestra retrostante. Anche se avessi alzato gli Iso al massimo, operazione rischiosa per i sensori del 2006 (Nikon D100) avrei avuto il soggetto in amorfa silhouette. Oppure la stanza brutalmente sovraesposta, lo dimostra l’altro scatto che allego più in basso.
Bounce con minischermo frontale fu scelta obbligata per non trasformare troppo il contesto.
La “seconda tendina” ed uso del tempo lento servirono per quell’effetto contorno dovuto al movimento del soggetto durante lo scatto. Dettaglio che è forse la caratteristica di questa fotografia. C’è stato chi vedendola mi ha chiesto se fosse un inserimento.
Ce n’è uno che è dato dal contrasto fra due colori, il blu del sacco e l’aragosta delle pareti
a questo va sovrapposto l’ insieme di forme , la curva del sacco, le pareti con linee molto nette e infine la figura umana esattamente a nascondere il punto di fuga.
La scelta di non porre al centro esatto il soggetto è “fisiologica”. Mi vien quasi spontaneo farlo poiché so che una composizione troppo equilibrata è di conseguenza troppo statica, quindi meno attraente.
Decentrando di poco il soggetto ( la solita regola dei terzi? forse ) accentuo l’idea di movimento, in questo caso, rincarata dal flash a bounce con l’effetto “open flash”, dal mosso dello sfondo, dalla posizione delle mani.
Preparando questo post ho ritrovato anche la versione alternativa, diciamo che la foto ha lo stesso livello di impatto visivo ma sotto altra angolazione, ha più un che di losco, contesto in cui si può tranquillamente collocare l’argomento coltivazione di foglia di coca, però nel caso specifico andiamo fuori tema, visto che il reportage era sull’uso tradizionale della foglia di coca.
Diciamo che nell’immaginario collettivo il coltivatore di coca, primo anello della catena del narcotraffico, è più attendibile nella foto contrastata, dove non si vede la faccia, c’è molto oscuro o molto nascosto; altri colleghi hanno fatto proprio quel tipo di fotografia polarizzando il messaggio.
A mio avviso non sono cosi necessari però anch’io li vado sempre a leggere..
Diciamo che d’abitudine non uso il flash con le alte sensibilità poiché potrebbe “bruciare” i toni chiari, gli exif per la velocità di otturazione segnano 1/3″; a mano libera l’operazione flash su seconda tendina e tempo lungo comincia a dare quell’effetto mosso da 1/8″ (meglio però da 1/4″) al secondo, non andrei oltre per non creare troppo mossi e luci parassite…che almeno che uno non si trovi nel profondo di una grotta speleologica, ci son sempre.